GUIDA OPERATIVA
Cripto-attività, Stablecoin e Monete Digitali
1️⃣ Cripto-attività: cosa sono e da dove vengono
Le cripto-attività (crypto-assets) sono rappresentazioni digitali di valore o di diritti, trasferibili e conservabili elettronicamente grazie a tecnologie come la blockchain. Non esistono fisicamente: sono dati informatici memorizzati in una rete di computer distribuita e protetta da codici crittografici.
Il primo esempio risale al 2009 con Bitcoin, nato dopo la crisi finanziaria globale come simbolo di autonomia dal sistema bancario. Da allora il mondo delle cripto-attività si è espanso, includendo migliaia di token con funzioni differenti.
Caratteristiche principali
Consentono trasferimenti diretti tra utenti, raccolte di fondi per progetti digitali, esecuzione automatica di contratti e opportunità d’investimento.
I vantaggi sono evidenti: velocità, riduzione dei costi, accessibilità.
Ma anche i rischi: forte volatilità, assenza di tutele giuridiche, vulnerabilità informatica e perdita definitiva dei fondi in caso di smarrimento delle chiavi digitali.
2️⃣ Cripto-attività e criptovalute: una differenza sostanziale
Le criptovalute sono una categoria delle cripto-attività pensata per essere usata come moneta. Tuttavia, la loro natura speculativa le rende instabili. Bitcoin o Ether, per esempio, non sono ancorate a nessun bene reale e il loro prezzo cambia rapidamente.
Per questo, l’Unione Europea le considera strumenti di investimento ad alto rischio più che mezzi di pagamento, applicando le regole di MiFID II e III e gli orientamenti dell’ESMA in materia di protezione degli investitori.
3️⃣ Stablecoin: la ricerca dell’equilibrio
Le stablecoin cercano di combinare l’innovazione delle criptovalute con la stabilità del denaro tradizionale. Sono cripto-attività legate a un valore stabile, come una valuta o un paniere di beni. Il loro scopo è mantenere un rapporto costante con l’asset di riferimento, così da ridurre l’imprevedibilità dei prezzi.
Si distinguono in due grandi famiglie:
Le stablecoin possono essere usate nei pagamenti digitali, ma anche come riserva di valore o forma d’investimento, a seconda di come sono strutturate e regolate.
4️⃣ Il quadro normativo: due modelli a confronto
Negli ultimi anni, sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno avvertito l’esigenza di dare regole chiare a un mercato in rapida espansione, dove innovazione e rischio viaggiano di pari passo. Entrambi i modelli partono da un principio comune: la fiducia nel sistema finanziario deve restare al centro. Ma il modo di garantirla è diverso.
🇺🇸 Stati Uniti – GENIUS Act
Negli Stati Uniti, il GENIUS Act disciplina le cosiddette payment stablecoin, cioè pensate per i pagamenti.
Il testo impone requisiti severi: le stablecoin devono essere pienamente coperte da riserve reali, detenute da soggetti vigilati, e sottoposte a controlli e verifiche indipendenti.
L’obiettivo è quello di evitare fallimenti improvvisi, proteggere i risparmiatori e mantenere la stabilità del sistema finanziario, ma senza frenare l’innovazione tecnologica.
È una visione pragmatica e orientata al mercato, che mira a garantire sicurezza e competitività globale.
🇪🇺 Europa – MiCAR
L’Europa, invece, ha scelto un approccio più sistematico e precauzionale.
Con il regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), ha costruito il primo quadro giuridico unitario al mondo sulle cripto-attività.
Il MiCAR distingue tra token di moneta elettronica, token collegati ad attività e altre cripto non destinate ai pagamenti, imponendo autorizzazioni preventive, trasparenza e vigilanza costante da parte delle autorità competenti (come ESMA, Banca d’Italia o CONSOB).
L’obiettivo è duplice: tutelare i consumatori e favorire uno sviluppo ordinato e credibile del mercato europeo.
In sintesi, gli Stati Uniti privilegiano la libertà d’innovare, mentre l’Europa preferisce la certezza delle regole.
Due visioni diverse, ma non opposte: l’una punta sulla flessibilità, l’altra sulla fiducia. Insieme, definiscono le due anime della nuova economia digitale.
5️⃣ Le CBDC: il denaro “pubblico” nell’era digitale
Se le criptovalute rappresentano la spinta privata alla rivoluzione monetaria, le CBDC (Central Bank Digital Currencies) ne sono la risposta istituzionale. Si tratta di valute digitali emesse direttamente dalle banche centrali, vere e proprie versioni elettroniche della moneta legale.
A differenza delle cripto private, le CBDC non hanno finalità speculative: sono pensate per rafforzare la sovranità monetaria, garantire stabilità finanziaria e migliorare l’inclusione economica.
L’idea non è nuova: già nel 2017 alcune banche centrali nordiche sperimentavano versioni digitali delle proprie valute. Oggi oltre 130 Paesi stanno studiando o testando progetti di moneta digitale pubblica.
Tra questi, l’Euro Digitale, promosso dalla Banca Centrale Europea, è uno dei più avanzati. Sarà una moneta elettronica sicura e gratuita, accessibile a tutti i cittadini dell’area euro e utilizzabile anche offline, come il contante, ma in forma digitale.
Funzioni principali delle CBDC
Le CBDC rappresentano dunque l’anello di congiunzione tra innovazione e garanzia pubblica: un modo per accompagnare la trasformazione digitale del denaro senza rinunciare alla sicurezza e alla responsabilità istituzionale.
Non sostituiranno il contante, ma lo affiancheranno, rendendo più fluida e inclusiva la nostra esperienza economica quotidiana.
In sintesi
Le cripto-attività e le monete digitali stanno ridefinendo il significato stesso di “denaro”.
Dalle criptovalute nate come sfida al sistema, alle stablecoin che cercano stabilità, fino alle CBDC che riportano la fiducia nello Stato, la moneta del futuro sarà sempre più ibrida, digitale e regolata.
Capirne le logiche e i rischi è oggi la chiave per usarla con intelligenza, senza subirne gli effetti.
📚 GLOSSARIO DEI TERMINI PRINCIPALI
Wallet digitale
È il “portafoglio” dove si conservano le cripto-attività. Può essere online (hot wallet) o offline (cold wallet) e funziona tramite due chiavi crittografiche:
- una pubblica, simile all’IBAN;
- una privata, segreta e indispensabile per autorizzare le operazioni.
⚠️ Bisogna fare molta attenzione: chi perde la chiave privata, perde anche i fondi contenuti nel wallet.
Token
Il termine “token” indica un’unità digitale che rappresenta un diritto o un valore all’interno di una blockchain. Può servire per pagare, accedere a un servizio o partecipare a un progetto di investimento.
Stablecoin
Letteralmente “moneta stabile”, è una cripto-attività progettata per mantenere un valore costante, solitamente ancorato a una valuta come euro o dollaro. Nasce per unire la velocità delle criptovalute alla stabilità del denaro tradizionale.
MiCAR – Markets in Crypto-Assets Regulation
È il regolamento europeo che disciplina il mercato delle cripto-attività. Introduce regole uniformi per tutti gli operatori, obblighi di trasparenza e vigilanza sulle emissioni, e tutele per gli utenti. È il primo quadro normativo organico al mondo in materia.
CBDC – Central Bank Digital Currency
Moneta digitale emessa e garantita da una banca centrale. Non è una cripto privata, ma una versione elettronica della moneta legale. Serve a garantire sovranità monetaria e stabilità, riducendo i rischi legati ai circuiti privati.
Blockchain
È una catena di “blocchi” digitali contenenti informazioni, collegati tra loro in ordine cronologico. Ogni blocco è protetto da codici crittografici, rendendo molto difficile modificare i dati senza essere scoperti. È la tecnologia alla base delle cripto-attività.
Exchange
Piattaforma dove si acquistano, vendono o scambiano cripto-attività. Per essere affidabile, deve essere registrato presso l’OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori) e rispettare le norme antiriciclaggio.
Mining
Il processo di validazione delle transazioni su una blockchain. I “miner” mettono a disposizione potenza di calcolo per verificare le operazioni e, in cambio, ricevono nuovi token come ricompensa. Richiede hardware potente e consuma molta energia.
Smart contract
Contratto che si esegue automaticamente quando si verificano determinate condizioni, senza bisogno di intermediari. Utilizzato per transazioni complesse, servizi DeFi (finanza decentralizzata) o applicazioni basate su blockchain.
💡 CURIOSITÀ E APPROFONDIMENTI
La prima transazione in Bitcoin: 10.000 BTC per due pizze
Il 22 maggio 2010, un programmatore di nome Laszlo Hanyecz spese 10.000 Bitcoin per comprare due pizze. All’epoca valevano circa 40 dollari. Oggi, quello stesso importo varrebbe centinaia di milioni di euro. Un record passato alla storia come “Bitcoin Pizza Day”.
Una moneta, tre anime
Tre modi diversi di immaginare il denaro del futuro:
- Criptovalute: private e speculative;
- Stablecoin: digitali e più stabili;
- CBDC: pubbliche e garantite dallo Stato.
Rischio legale
Molte piattaforme di scambio non sono regolamentate o non garantiscono tutele in caso di fallimento. Per proteggersi, conviene usare solo exchange registrati presso l’Organismo degli Agenti e dei Mediatori creditizi (OAM) e vigilati da autorità competenti.
Cosa si intende per volatilità?
È la variazione rapida e imprevedibile del valore di un bene. Le criptovalute sono molto volatili: possono guadagnare o perdere decine di punti percentuali in poche ore. È il motivo per cui non vengono considerate un mezzo di pagamento affidabile.
📖 APPENDICE DI APPROFONDIMENTO
Euro Digitale: Il Futuro dei Pagamenti in Europa
Perché nasce l’Euro Digitale
Il modo in cui paghiamo sta cambiando velocemente. Carte, app e portafogli digitali hanno ormai superato le banconote in molte situazioni quotidiane.
Per accompagnare questa evoluzione e garantire la sovranità monetaria europea, la Banca Centrale Europea sta lavorando all’euro digitale, una versione elettronica della nostra moneta comune.
Non è una nuova valuta, ma un aggiornamento dell’euro per l’era digitale: un mezzo di pagamento pubblico, sicuro, gratuito per le funzioni di base e accessibile a tutti, in ogni momento.
L’obiettivo è offrire a cittadini e imprese un’alternativa europea ai circuiti privati dominati da operatori internazionali, garantendo stabilità, fiducia e autonomia strategica.
Cos’è e cosa non è
L’euro digitale sarà l’equivalente elettronico del contante, emesso e garantito dalla BCE. Un euro digitale varrà esattamente come un euro fisico, senza oscillazioni di valore. Non produrrà interessi e non sarà uno strumento d’investimento, ma un mezzo di pagamento stabile e sicuro.
Non va confuso con le cripto-attività: queste sono private, soggette a volatilità e prive di garanzie pubbliche. L’euro digitale, al contrario, sarà una moneta della banca centrale, quindi priva di rischio.
E non sostituirà il contante: lo affiancherà, lasciando ai cittadini la libertà di scegliere come pagare.
Gli obiettivi dell’Europa
L’introduzione dell’euro digitale è una scelta strategica per l’Unione Europea. Significa ridurre la dipendenza da piattaforme di pagamento extraeuropee e rafforzare la sovranità economica.
Un’infrastruttura interamente europea renderà i pagamenti più resilienti, anche in caso di crisi, blackout o attacchi informatici, grazie a una rete di elaborazione distribuita su più regioni per garantire la continuità operativa.
L’euro digitale sarà anche inclusivo: pensato per essere utilizzabile da tutti, compresi gli anziani, le persone con disabilità o chi non ha un conto bancario. Gli uffici postali e altri intermediari pubblici offriranno assistenza gratuita, assicurando che nessuno resti escluso.
Inoltre, stimolerà innovazione e concorrenza, creando uno standard aperto e paneuropeo su cui banche e fintech potranno sviluppare nuovi servizi.
Il Rulebook e le regole comuni
Per garantire che l’euro digitale funzioni allo stesso modo in tutti i Paesi, l’Eurosistema sta elaborando il Rulebook, un manuale di norme che definirà regole, standard e requisiti comuni. Il documento è frutto di un lavoro congiunto tra BCE, istituti di credito, commercianti e rappresentanti dei consumatori, e servirà a rendere uniforme l’esperienza d’uso e a ridurre i costi per gli intermediari.
Come funzionerà nella pratica
Ogni cittadino potrà disporre di un portafoglio elettronico (wallet), accessibile tramite la propria banca o un intermediario autorizzato, anche pubblico.
Il wallet potrà essere ricaricato con bonifici, versamenti o contante e utilizzato per pagare nei negozi, online o tra privati, con transazioni immediate e gratuite per le funzioni di base.
Un aspetto innovativo sarà la funzionalità offline: l’euro digitale potrà essere usato anche senza connessione a Internet, garantendo operatività continua persino in situazioni di emergenza.
I pagamenti offline saranno riservati come il contante, con i dati conosciuti solo da chi invia e chi riceve il denaro.
L’app ufficiale della BCE
Oltre alle app delle banche, l’Eurosistema svilupperà un’app ufficiale dell’euro digitale, che tutti i fornitori di servizi di pagamento dovranno supportare.
Questa app fungerà da garanzia di continuità: se una banca o un operatore subisse un attacco informatico, i clienti potrebbero comunque accedere ai propri fondi attraverso l’app della BCE.
Sarà inoltre progettata per l’accessibilità universale, con comandi vocali e interfacce intuitive per chi ha difficoltà visive o scarsa familiarità con la tecnologia.
Privacy e sicurezza
La tutela dei dati è uno dei punti chiave del progetto. L’infrastruttura tecnica, la Digital Euro Service Platform (DESP), adotterà un sistema di segregazione dei dati che impedirà alla BCE di associare le transazioni alle identità degli utenti.
Solo le banche o i fornitori di servizi di pagamento potranno identificare il cliente, e solo ai fini operativi. I pagamenti offline resteranno completamente anonimi, come quelli in contante.
L’euro digitale non sarà una moneta programmabile: nessuno potrà limitarne l’uso o stabilire per cosa debba essere speso, anche se gli utenti potranno impostare autonomamente pagamenti ricorrenti come affitti o bollette.
Sicurezza finanziaria e limiti d’uso
Per evitare effetti indesiderati sul sistema bancario, ogni utente potrà detenere solo una quantità limitata di euro digitali (holding limit).
Se un pagamento supererà questa soglia, l’eccedenza sarà trasferita automaticamente sul conto bancario collegato o, in mancanza, l’operazione verrà rifiutata.
Le somme non produrranno interessi, per evitare che l’euro digitale diventi una forma di investimento. In questo modo, la BCE intende preservare l’equilibrio tra innovazione e stabilità del sistema finanziario.
Un progetto sostenibile
L’euro digitale sarà progettato anche in chiave green. A differenza delle criptovalute, spesso energivore, utilizzerà infrastrutture efficienti e a basso impatto ambientale.
La BCE ha incluso criteri di sostenibilità nella selezione dei fornitori tecnologici e condurrà un’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) per monitorare l’impronta ecologica della nuova moneta digitale.
A che punto siamo
Il progetto ha concluso la sua fase di preparazione, iniziata nel novembre 2023, durante la quale sono stati sviluppati il Rulebook preliminare, la piattaforma sperimentale e la selezione dei fornitori tecnologici.
Il 30 ottobre 2025, la BCE ha annunciato il passaggio alla fase successiva: la preparazione tecnica all’emissione. Nei prossimi anni saranno realizzati i test pilota, l’implementazione dei moduli tecnici e l’aggiornamento del Manuale di Norme.
Se il regolamento europeo verrà approvato entro il 2026, i primi test potrebbero iniziare già nel 2027, con l’obiettivo di rendere l’euro digitale operativo in tutta l’area dell’euro entro il 2029.
Un passo verso il futuro
L’euro digitale rappresenta la naturale evoluzione del denaro pubblico europeo: sicuro come il contante, ma adatto al mondo digitale. Non sostituirà le banconote, ma le accompagnerà, offrendo un nuovo modo di pagare, più moderno, rapido e inclusivo.
È una scelta di autonomia, innovazione e fiducia che mira a rafforzare il ruolo dell’Europa nel futuro globale dei pagamenti.
In un mondo in cui la tecnologia cambia il valore stesso della moneta, l’euro digitale sarà la garanzia che, anche nel futuro, la nostra moneta resti davvero nostra.






