Ecco i dati di Banca d’Italia, che raccontano la situazione positiva dei salvadanai dei risparmiatori
È l’unico aspetto positivo della pandemia: secondo i dati di Banca d’Italia, le riserve degli italiani hanno superato, per la prima volta, la quota di 2mila miliardi. Negli ultimi 12 mesi, e quindi in piena emergenza pandemica, le riserve degli italiani – intesi come aziende e famiglie – sono infatti aumentate di quasi 100 miliardi: un saldo attivo di oltre 68 miliardi (+6%) per le famiglie e quasi 42 miliardi in più nelle casse delle aziende (+12%).
La forte crescita di liquidità sui conti correnti rappresenta però, per le aziende, anche la diretta conseguenza di uno stop agli investimenti: ecco perché sono riuscite ad accumulare ingenti risorse, fino a raggiungere la soglia dei 401 miliardi.
Dai dati di Banca d’Italia si evince infatti che i comportamenti delle famiglie e delle imprese sono orientati alla massima prudenza: se i cittadini non spendono, le aziende bloccano gli investimenti di breve e medio periodo.
I dati raccolti registrano un crollo della liquidità dei fondi d’investimento, scesa di oltre 33 miliardi (-10%). Sui depositi vincolati ci sono 27 miliardi in meno (-12%), i titoli pronti contro termine sono calati di 30 miliardi (-25%). Il segnale è chiaro: sia le famiglie che le aziende preferiscono avere risorse finanziarie sempre disponibili, abbandonando forme di risparmio meno liquido.
Lo studio mette anche in luce un netto aumento nelle riserve delle onlus (arrivate a 32,8 miliardi a dicembre 2020), i depositi degli enti di previdenza (21,8 miliardi), delle assicurazioni (11,9 miliardi) e dei fondi pensione (7,5 miliardi).
Roma, 10 novembre 2021