CRIPTOVALUTE, SAVONA: «SENZA REGOLE, RISCHIO DI FARWEST FINANZIARIO»

L’intervento di Paolo Savona, economista e presidente Consob, al seminario organizzato a Roma da Consob e Università La Sapienza 

Già lo scorso ottobre il presidente della Consob si era espresso sull’argomento, aprendo i lavori della conferenza “Regulating innovation in the financial system to power  resilient recovery”, organizzata dall’autorità di vigilanza  nell’ambito del G20.

Le sue dichiarazioni erano state chiare e centravano un unico importante obiettivo: l’impellente necessità di norme internazionali per guidare la crescita. Secondo Savona, affinché le autorità di regolamentazione tornino ad ispirare maggiore fiducia, è necessario “stabilire a livello  nazionale e internazionale conoscenze e capacità al fine di  affrontare i problemi più spinosi”. Tra cui il crescente mercato delle criptovalute.

Durante il webinar organizzato lo scorso venerdì 12 novembre dalla Consob con l’Università La Sapienza, l’economista ha ribadito il concetto: le criptovalute, integrate in ogni genere di contratti finanziari, “sono come la fenice: esistono, ma non sappiamo che aspetto hanno. Costruire un’economia con le criptovalute richiede di comprendere meglio questo complesso mondo finanziario, che sta ancora evolvendo. Penso sia per prima cosa necessario accettare che serve una nuova teoria economica integrata con le criptovalute”. Nello specifico, Savona ha dichiarato che l’attuale legislazione, specie in Italia, lascia spazio a differenti interpretazioni e che “sarebbe meglio disciplinare queste distinzioni” per porre fine a un “Far West della finanza e impedire che si estenda all’Europa“.

Roma, 15 novembre 2021