OK DELL’EUROPA AL SALARIO MINIMO

Il Consiglio Europeo ha dato il via libera all’avvio dei negoziati per introdurre il salario minimo. Andrea Orlando, ministro del Lavoro: “È una buona notizia per l’Europa ma anche per l’Italia”

«Una retribuzione equa che garantisca un tenore di vita dignitoso è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali”. È così che il Consiglio europeo definisce, in una nota, l’impellenza del cosiddetto “salario minimo”. Obiettivo: migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori europei. Come? Attraverso un progetto di legge che stabilisca un quadro per promuovere livelli adeguati di salari minimi legali, promuovere la contrattazione collettiva e migliorare l’accesso effettivo alla protezione del salario minimo di quei lavoratori che ne hanno diritto. Dopo la riunione dei ministri europei per il Lavoro e le Politiche Sociale, sono pertanto partiti i negoziati che sanciscono l’inizio formale dell’iter.

Un progetto che intende spingere sulla promozione della contrattazione collettiva: secondo la dichiarazione del Consiglio Europeo, i paesi con un’elevata copertura della contrattazione collettiva tendono ad avere una quota minore di lavoratori a basso salario e salari minimi più elevati rispetto a quelli con una bassa copertura della contrattazione collettiva. «Ecco perché i ministri hanno convenuto che i paesi dovrebbero promuovere il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva. Se la loro copertura della contrattazione collettiva è inferiore al 70%, dovrebbero anche stabilire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva», si legge nella nota.

Questa la dichiarazione del nostro ministro del Lavoro, Andrea Orlando: «L’avvio dei negoziati è una buona notizia per l’Europa ma anche per l’Italia. Un passo importante nella direzione della costruzione di un’Europa sociale».

Roma, 7 dicembre 2021